Coronavirus Puglia: allarme rientri dal Nord

BARI Coronavirus Puglia: solo nella giornata del 18 marzo, la Regione Puglia ha ricevuto 907 autocertificazioni di persone che sono tornate dal Nord nella propria città di residenza.

Infatti, si tratta soprattutto di studenti fuorisede, che sono tornati a casa. Giovani che rientravano da Lombardia, Emilia-romagna e Veneto, come ha spiegato il dirigente del reparto di malattie infettive del Policlinico di Bari Gioacchino Angarano.

Secondo gli ultimi dati resi noti dalla Regione Puglia il 15% di queste persone si sarebbe messo in viaggio già con la febbre.

In più, in totale le persone fuori sede che hanno dichiarato di essere tornati da Lombardia e Veneto sono circa 23mila.

Il problema è che questo rischia di intasare gli ospedali e di aumentare i contagi. Per questo, nelle scorse settimane, Michele Emiliano aveva chiesto ai pugliesi residenti al Nord di non rientrare e non era stato il solo.

Anche il sindaco di Bari Decaro aveva fatto lo stesso appello, ma purtroppo i rientri continuano. In più, le persone che sono rientrate e che sono a rischio Coronavirus Puglia dovrebbero firmare un’autocertificazione e dovrebbero stare in quarantena per 14 giorni.

Secondo gli ultimi dati, il picco dei rientri si è avuto tra l’8 e il 9 marzo 2020, però, purtroppo queste persone stanno in quarantena, ma hanno avuto comunque contatti con i loro familiari.

Questi, però, potevano uscire liberamente. Quindi, i genitori, loro malgrado e gli altri parenti, sono diventati a loro volta veicoli del contagio.

La preoccupazione è che gli ospedali pugliesi, per quanto avanzati, non siano sufficienti per garantire posti di terapia intensiva, nonostante il piano messo a disposizione dalla Regione per aumentare i posti letto soprattutto per la lungodegenza.