Il telescopio pSCT rivela la sua prima sorgente gamma

Sviluppato in Italia, il telescopio pSCT rivela la sua prima sorgente gamma che proviene dalla Nebulosa del Granchio. Si tratta del più grande telescopio Schwarzschild-Couder e il risultato ottenuto è indispensabile per gli sviluppi futuri di Cta. L’obiettivo è stato raggiunto grazie a innovativi sistemi tecnologici sviluppati dall’Inaf e dall’Infn in Italia. Ad annunciare la rivelazione del segnale della Nebulosa del Granchio sono stati gli scienziati del consorzio internazionale Cherenkov Telescope Array (CTA).

Il telescopio pSCT ha raggiunto un traguardo molto importante

Conosciuta anche come Crab Nebula, la Nebulosa del Granchio è quanto rimane dell’esplosione di una stella grande posta a 6500 anni luce di distanza da noi verificatasi nel 1054 d.c. Ad oggi la nebulosa è fra gli oggetti più brillanti del cielo alle alte energie dello spettro elettromagnetico. E’ anche usata come sorgente di riferimento nell’astronomia gamma. Il prof. Francesco Giordano dell’Università di Bari, responsabile nazionale delle attività SCT per l’INFN, ha dichiarato che rivelazione della Crab da parte del telescopio pSCT è un risultato molto importante per chi studia l’astrofisica gamma delle alte energie.

Il telescopio è installato al Fred Lawrence Whipple Observatory in Arizona

Ad oggi il telescopio pSCT è installato al Fred Lawrence Whipple Observatory in Arizona (USA), presso l’osservatorio per raggi gamma di altissima energia VERITAS. Leonardo Di Venere, ricercatore dell’INFN di Bari, ha detto che in seguito all’inaugurazione nel 2019 è stato effettuato un enorme lavoro di calibrazione e di allineamento ottico del sistema e verso la fine dello stesso anno ha permesso di osservare le sorgenti astrofisiche. Una campagna di osservazioni della Crab Nebula svolta tra gennaio e febbraio 2020 e una analisi delle informazioni raccolte ha mostrato subito la presenza della sorgente, attestando un primo traguardo importantissimo del progetto SCT.