Sfogo di Al Bano sull’ex Ilva, il cantante afferma che ha distrutto Taranto

In seguito alla sentenza che la Corte d’Assise di Taranto è duro lo sfogo Al Bano sull’ex Ilva. Secondo il cantante di Cellino San Marco, la fabbrica ha distrutto la città, cuore del Mediterraneo, in cui in passato esisteva una realtà contadina molto profonda e sentita, che purtroppo con la costruzione dell’acciaieria è stata letteralmente spazzata via. Il cantante ha avuto una amara reazione dopo le condanne giunte per l’ex presidente della regione Puglia, Nichi Vendola, per Fabio Riva e per il fratello Nicola, ex proprietari e amministratori dello stabilimento di Taranto. Le condanne hanno confermato le responsabilità di queste persone verso quanto è stato fatto e perpetrato nel portare avanti una vera distruzione della città.

Lo sfogo di Al Bano sull’ex Ilva e verso coloro che l’hanno costruita

Lo sfogo di Al Bano sull’ex Ilva è scaturito dalla amara constatazione che le persone che hanno costruito questa fabbrica sapevano cosa stavano facendo. Il cantante ha dato la colpa a coloro che hanno edificato lo stabilimento di aver distrutto quello che era un paradiso, e di aver garantito al contempo ai lavoratori un posto in fabbrica e l’altro al cimitero, visti i danni causati dalle esalazioni velenose. Ciò che è stato fatto in un territorio a vocazione agricola e artigianale è stato un obbrobrio, e soprattutto ha tolto alla gente del luogo una tradizione che era insita nel posto.

La perdita della vocazione contadina è stata causata dalla fabbrica

Anche senza l’Ilva, secondo Al Bano, le persone avrebbero trovato qualcosa da fare per andare avanti e prosperare, e la soluzione l’avrebbero trovata in quella che era parte integrante del territorio, l’agricoltura. Per il cantante la  fabbrica ha causato la perdita della vocazione contadina, e alla fine non ha nemmeno fatto la fortuna della città, visto le conseguenze e i danni che ha portato. Nella regione pugliese molte cose sono cambiate, la vocazione naturale che è l’agricoltura è stata scissa dal pugliese e gli è stata imposta una realtà industriale che non sentono propria.