Le possibili conseguenze dello stress da iperconnessione

Secondo Vincenzo Gesualdo, presidente dell’Ordine degli Psicologi di Puglia, lo stress da iperconnessione può diventare una patologia. Questo disturbo, se non metabolizzato e affiancato da un esperto, può influire sulla qualità della vita e degenerare, portando l’individuo a staccarsi con fatica dai dispositivi connessi a internet. Come è noto, l’isolamento sociale causato dalla pandemia ha incrementato l’uso  degli strumenti digitali e hanno assunto un ruolo importante nelle interazioni tra persone. Anche se trascorriamo molto tempo in connessione su smartphone e pc per lavoro, per studio o per svago, siamo convinti che riusciamo a controllarci, tuttavia, anche durante il tempo libero dedichiamo attenzione a loro.

Lo stress da iperconnessione deteriora le relazioni personali

Il distanziamento sociale è stato meno pesante proprio grazie alla presenza del digital device. Infatti, sono stati utili anche per coloro che fino a prima non avevano ritenuto fondamentale la loro esistenza. La cosa che lascia perplessi è che da quando è iniziata la pandemia, e quindi anche le restrizioni, non siamo consapevoli di come si sta perdendo l’abitudine di stare insieme. Lo dello stress da iperconnessione sta cambiando le relazioni personali, che vanno a deteriorarsi perché dedichiamo troppo tempo ai dispositivi e a internet, e stiamo diventando praticamente schiavi di essi. Gesualdo ha ribadito che siamo tutti incollati alle piattaforme e stiamo diventando incapaci di comprendere persino i nostri bisogni.

Le conseguenze sono forti e devastanti

Le conseguenze dello stress da iperconnessione sono forti e devastanti. Gesualdo ha sottolineato che l’isolamento prolungato ha indotto l’individuo a rassegnarsi a star bene in questo contesto, che lo porta inevitabilmente a stare a contatto con il digitale. Per il futuro il presidente dell’Ordine degli Psicologi di Puglia non vede alcuna certezza, e ha ribadito che bisogna capire quali saranno le conseguenze a lungo termine della perdita di fiducia nella capacità degli individui di stare insieme. Gesualdo ha aggiunto che servirebbe una formazione alla cultura del digitale che armonizzi le esigenze del digital device con quelle psicologiche.