Puglia, disabili in presidio, protestano per promesse non mantenute su aiuti

L’assessora al Welfare della regione Puglia Rosa Barone respinge le accuse avanzate da un gruppo di disabili in presidio davanti alla sede della Presidenza regionale. I disabili protestano per le promesse sugli aiuti che non sono state mantenute, e ad appoggiarli sono oltre 20 associazioni locali. Da alcuni giorni un gruppo di 5-6 donne e uomini, alcuni dei quali sono in carrozzina, manifesta per continuare a ricevere il contributo Covid e l’assegno di cura, e avere anche la possibilità di ottenere rapidamente gli ausili di cui hanno bisogno. La manifestazione è cominciata il 13 luglio ed è scattata a causa del mancato rispetto di una serie di accordi che erano stati siglati nel corso di una manifestazione precedente, risalente al 15 giugno scorso.

Il gruppo di disabili in presidio protestano per aiuti non ricevuti

L’assessora al Welfare Rosa Barone ha ribadito che tutte le richieste delle associazioni sono state accolte e ha chiesto al gruppo di disabili in presidio e agli altri manifestanti di andare a casa. Di contro, i manifestanti hanno sottolineato che l’assessora non ha detto nulla su quando verranno erogate alle famiglie che hanno bisogno le risorse necessarie per vivere dignitosamente. Luigi Gariano e Gianna Montrone, due dei manifestanti in carrozzina, ha sottolineato che i diritti della disabilità ancora una volta sono stati calpestati. La Montrone, che vive a Bari e fa parte dell’associazione Stop alle barriere, ha detto che non avrebbero mai voluto attivare la protesta, ma sono stati costretti a farlo perché sono stati presi in giro su questioni essenziali per la loro vita.

Diritti dei disabili calpestati ancora una volta

Tante le mancanze sottolineate dal gruppo di disabili in presidio davanti alla sede della presidenza della regione Puglia. Le organizzazioni aderenti alla protesta vogliono delle risposte concrete su questioni come la consegna degli ausili, l’assistenza infermieristica domiciliare che è molto peggiorata con la pandemia, una programmazione triennale dell’assegno di cura mensile di 800 euro, per evitare di prorogarlo di 6 mesi in 6 mesi, così da garantire una vita dignitosa ai disabili per un periodo più lungo.