Goletta verde lancia l’allarme per i reati ambientali in Puglia

A lanciare l’allarme per i reati ambientali in Puglia è Goletta Verde, che dopo aver sbarcato a Trani ha presentato i dati riguardanti l’abusivismo e l’erosione costiera. L’aggravarsi dei reati ambientali fa salire la regione al terzo posto nella classifica nazionale, e la Puglia conta complessivamente il 13,3% di costruzioni abusive a danno di mare e coste. Riguardo alle demolizioni non va meglio, sono infatti appena 71 quelle eseguite su 1.790 ordinanze. Per quanto riguarda l’erosione costiera Goletta Verde ha riscontrato che il 65% delle coste basse in Puglia è in arretramento pesante.

I reati ambientali in Puglia sono in aumento

L’incontro a Trani si è tenuto tra il presidente nazionale Legambiente Stefano Ciafani, il presidente Legambiente Puglia Ruggero Ronzulli, la portavoce di Goletta Verde Cristiana Biondo, il Sindaco di Trani Amedeo Bottaro e altre personalità come il vice-presidente della Provincia di Barletta-Andria-Trani Pierpaolo Pedone, la consigliera regionale della Puglia Debora Cilento e Vito Bruno, direttore generale Arpa Puglia. Erano presenti all’incontro per la presentazione dei dati di Goletta Verde sui reati ambientali in Puglia anche Raffaella Merra, assessora all’ambiente  del Comune di Trani, Giuseppe Barrasso, direttore del Dipartimenti di salute mentale, Pierluigi Colangelo, presidente Legambiente Trani e la responsabile di Neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza della Asl di BAT Brigida Figliolia.

Le differenze fra nord e sud molto evidenti

A differenza del Nord Italia, nel Sud il fenomeno dell’abusivismo edilizio ha compromesso enormemente il territorio e da anni le demolizioni sono ferme. La  Puglia è la regione peggiore in fatto di demolizione e abbattimenti, e ha appena il 4% di demolizioni, per la precisione 71 su 1.790 ordinanze emesse. Nel dossier di Legambiente Rapporto Spiagge 2021 è stato evidenziato come l’evoluzione del litorale è stata influenzata fortemente fin dagli anni 50 del secolo scorso sia dalla duna costiera rimossa che dalla costruzione di opere come il porto di Margherita di Savoia a Barletta. Dai soli 40 km di costa sabbiosa in arretramento si è passati a 195 km di spiagge in erosione, corrispondenti al 65% delle coste basse pugliesi.