Confindustria lancia l’allarme, in Puglia manca personale qualificato

Confindustria lancia un appello che sa anche di allarme. In territorio pugliese le imprese necessitano di figure professionali che servono a crescere ma manca personale adatto e capace di soddisfare i requisiti. Il primo rapporto pubblicato dal centro studi di Confindustria Bari e Bat parla di disallineamento fra la domanda e l’offerta. Il rapporto è stato presentato a Villa Romanazzi Carducci dal vicepresidente Francesco Frezza e da Stefano Bronzini il rettore dell’università di Bari. Insieme hanno parlato di un momento storico difficile per la Puglia ma anche per tutta Italia, è ricercata la manodopera di ogni classe e livello ma bisogna ripartire proprio dalla cultura del lavoro e dare il via ad una nuova tipologia di dialogo con le imprese per riuscire a raggiungere un buon risultato.

Confindustria propone dei dati preoccupanti, il tasso di partecipazione all’istruzione è basso

Confindustria, secondo l’analisi emerge come prima problematica il basso livello di istruzione tecnico scientifica di tutta la popolazione. Nella fascia di età che va dai 25 ai 64 anni il tasso di partecipazione all’istruzione è bassissimo infatti la quantità di individui che hanno portato a termine il percorso di istruzione terziaria è veramente minimo.

In Puglia la media sulle capacità digitali è bassissima si tratta del 18,8%

Sono scarse anche le competenze digitali, di conseguenza non esistono figure che abbiano competenze tecnologiche all’altezza. In quest’ambito invece la domanda da parte delle imprese è in crescita. Sempre secondo le ricerche condotte da Federico Pirro, Stefano Bronzini, Antonio Messeni Petruzzelli, Pasquale Del Vecchio, Ivano Dileo, Gabriella Sestito ed il supporto delle varie aziende del luogo in Puglia la popolazione di qualsiasi fascia di età ha deboli capacità digitali che raggiungono più o meno il 18,8% mentre la media nazionale è di circa il 53,8%. La richiesta di aiuto è rivolta al popolo che puntando alla crescita del territorio regionale oltre che quella personale dovrà fare il possibile per migliorare le proprie competenze creando di conseguenza dei nuovi meccanismi di selezione.

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