Allarme per il caro benzina, la denuncia Coldiretti Puglia

Sta cominciando a preoccupare il rialzo dei prezzi nei vari settori, e a lanciare un appello è Coldiretti Puglia che parla di allarme per il caro benzina. Coldiretti regionale ha sottolineato che ad ogni pieno sono 16 euro in più che occorrono rispetto a prima, una vera stangata, considerato che l’85% delle merci per giungere a destinazione viaggia su strada. Stando a quanto detto da Coldiretti Puglia, gli effetti del nuovo aumento di gasolio e benzina che da settembre 2013 ha raggiunto il massimo bisogna riflettere. Il rialzo considerevole intaccherà tutta l’economia, visto che quando aumentano i prezzi del carburante il potere di acquisto dei pugliesi che non hanno troppe risorse per i consumi si riduce, mentre per le imprese aumentano invece i costi.

E’allarme per il caro benzina, ripercussioni su tutta l’economia

L’allarme per il caro benzina è secondo Coldiretti Puglia da considerare, perché a risentirne sarà principalmente il sistema agroalimentare. In questo settore, infatti, i costi della logistica incidono dal 30 al 35% sul totale per frutta e verdura. Non solo, l’aumento del prezzo dell’energia ha ripercussioni anche sui costi di produzione come per gli imballaggi, dalla plastica al vetro alla carta, materiali utilizzati per vasetti, barattoli ed etichette, ma anche sulle bottiglie per olio, succhi e passate, sulle confezioni di latte e su tanto altro. Sulle esportazioni, come ha detto Coldiretti, a pesare è anche la burocrazia e le reti che non funzionano.

Comunicazioni e burocrazia pesano sull’economia

Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia, ha detto che sono necessari trasporti efficienti sulla linea ferroviaria e snodi portuali e aeroportuali per esportare rapidamente i prodotti da nord a sud del Paese e in qualsiasi parte d’Europa e del mondo. Le reti ferroviarie sono inferiori rispetto a quelle che servirebbero, basta pensare che ci sono 5,5 chilometri di ferrovie ogni 100 km quadrati contro gli 11 della Germania. Muraglia ha anche aggiunto che occorrerebbe una task-force per rimuovere le barriere non tariffarie con maggiore velocità, perché bloccano spesso le esportazioni. Insomma, ci sarebbero tante cose da fare, meno che aumentare i costi dell’energia e della benzina.