Coldiretti Bio, nasce la task force di aziende ed esperti

La Coldiretti ha annunciato la nascita di Coldiretti Bio, la task force di esperti e aziende per un settore che vale 7,5 miliardi di euro tra consumi interni ed export a livello nazionale. Guidata dal presidente Maria Letizia Gardoni, la nuova associazione ha a capo una imprenditrice giovane, nata nel 1988, che dirige ad Osimo, in provincia di Ancona, un’azienda di ortofrutta bio. In Italia la Puglia è la seconda regione più bio, che conta al suo attivo 269mila ettari coltivati e 9267 operatori, e una superficie per il 21% coltivata a biologico. Coldiretti Puglia ha aggiunto che i consumi di alimenti biologici nelle famiglie sono aumentate grazie all’emergenza Covid  che ha fatto scattare la spinta salutistica.

Nasce la nuova associazione Coldiretti Bio

Tutti i comparti agricoli sono interessati dal bio, i cereali, l’olivo, gli ortaggi, la vite. Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia, ha detto che grazie alla ricerca il settore biologico può trasformarsi in uno strumento incredibile di valorizzazione e un bacino di approvvigionamento di prodotti di alta qualità. Allo stesso tempo è necessario che tutti i prodotti che vengono incamerati nella regione rispettino gli stessi criteri per tutelare i consumatori. Infatti, secondo Coldiretti, dietro gli alimenti, italiani e stranieri presenti sugli scaffali occorre la garanzia del percorso di qualità. Nei Mercati di Campagna Amica, vista la richiesta da parte dei consumatori di cibo biologico, sono stati realizzati spazi destinati alle produzioni agroalimentari biologiche.

Grande attenzione per la sicurezza alimentare ovunque

Muraglia ha sottolineato che ovunque si punta all’attenzione sulla sicurezza alimentare, anche nei servizi di ristorazione collettiva. La richiesta costante di prodotti freschi e di stagione è uno stimolo per l’imprenditore biologico che va alla ricerca di altre forme di contatto commerciale per favorire il consumatore.  La nascita dell’associazione Coldiretti Bio darà moto di tenere ancora meglio sotto controllo il settore, che al momento con consumi interni ed export a livello nazionale va a gonfie vele. Coldiretti Puglia tuttavia ha espresso il timore che si possa ridurre la qualità a fronte di una maggiore domanda.