Profughi ucraini in Puglia, oltre mille camere disponibili

La Regione e gli albergatori hanno stipulato un accordo che permetterà di mettere a disposizione oltre mille camere per i profughi ucraini in Puglia. Per la precisione sono 1.072 e il numero potrà anche crescere visto l’accordo stipulato tra Regione Puglia e le associazioni di categoria fra cui ci sono Confindustria Puglia Turismo, Confesercenti Assohotel Puglia e Confcommercio Federalberghi Puglia. L’accordo consentirà ai profughi in fuga di avere ospitalità immediata nelle strutture ricettive dislocate sul territorio della regione pugliese. Il governatore Emiliano ha assicurato che con questo accordo è stata trovata la soluzione per alloggiare molti profughi e dare loro adeguata assistenza.

Alloggi e assistenza per i profughi ucraini in Puglia

Il presidente Emiliano ha sottolineato che l’accordo sottoscritto per i profughi ucraini in Puglia è molto importante e ha voluto ringraziare le strutture alberghiere e ricettive che hanno messo a disposizione già 1.072 tra camere d’hotel e appartamenti. Emiliano ha anche ringraziato il Terzo settore che sta mettendo in moto la macchina per l’accoglienza. L’accordo prevede che le strutture ricettive che hanno aderito si impegnano a garantire ai profughi condizioni di ospitalità ottimali e uniformi, ad una tariffa calmierata ed equa. Ai profughi sarà garantita assistenza in lingua ucraina e potranno scegliere anche in trattamento preferito, dal solo pernottamento con colazione alla pensione completa.

Ringraziamenti al Terzo Settore pugliese

L’assessora al Welfare, Rosa Barone, ha voluto anche lei ringraziare il Terzo settore pugliese che da subito si è reso disponibile per impegnarsi ad accogliere i profughi ucraini in Puglia. Anche ai sindaci è stata inviata una lettera per pubblicare l’avviso nell’Albo Pretorio e sui siti internet dei Comuni, in maniera tale da diffondere quanto si sta facendo per accogliere i profughi. Davide Giove, portavoce del Forum del Terzo settore Puglia, ha sottolineato che l’accoglienza deve garantire prima di tutto condizioni ottimali di organizzazione, e predisporre una interazione positiva tra chi fugge dalla guerra e chi accoglie.