Abbattimento dei cinghiali approvato in Puglia

La decisione della Puglia di approvare l’abbattimento dei cinghiali non è stata gradita da Piera Rosati, presidente della LNDC Animal Protection. La scelta della giunta regionale di approvare una legge che consente agli agricoltori di imbracciare un fucile e uccidere questi animali ha sconvolto la presidente, che ha detto di essere sorpresa di questo dietrofront fatto dalla regione. Soddisfatta è invece Coldiretti Puglia per il via libera dato dalla regione. Con l’emergenza Covid i cinghiali in Puglia i sono moltiplicati e hanno raggiunto i 250mila esemplari che vanno in giro per campagne e città distruggendo ogni cosa e mettendo a rischio la vita della persone.

Via libera per l’abbattimento dei cinghiali

Coldiretti Puglia ha fortemente sostenuto la delibera per l’abbattimento dei cinghiali, visti i danni che questi animali continuano a causare, oltre a gravi incidenti stradali dove ci sono stati spesso morti e feriti. A risentire dei danni derivati da questi animali sono i raccolti, che vengono gravemente devastati, e inoltre diffondono anche malattie come la peste suina. I danni, le aggressioni e gli incidenti, come ha sempre sostenuto Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia, causano vittime, e la proliferazione incontrollata dei cinghiali In Puglia ha prodotto circa 300 incidenti all’anno. Durante il lockdown la situazione si è addirittura aggravata.

Danni dei cinghiali ovunque sul territorio

A causa del lungo lockdown, che ha svuotato città e strade rurali, i cinghiali hanno potuto circolare ancora più liberamente. Il presidente Muraglia ha sottolineato che bisognava intervenire per risolvere questo problema, e l’approvazione dell’abbattimento dei cinghiali è stata accolta con grande soddisfazione. Muraglia ha spesso detto che contro l’invasione dei cinghiali bisognava intervenire subito e che ci sono stati continui avvistamenti nelle aree del Gargano, del Parco dell’Alta Murgia, nella Murgia Barese e Tarantina, nei pressi della Foresta di Mercadante, nel Subappennino Dauno, e anche nei centri urbani. Con questa delibera gli agricoltori potranno uccidere i cinghiali per difendere le colture.