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Bari, inaugurato il centro innovazione della Ibm

Il centro innovazione della Ibm dopo il restauro è stato inaugurato

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inaugurazione centro innovazione della Ibm

Inaugurato a Bari il centro innovazione della Ibm. Il rinnovato Client Innovation Center del Gruppo Ibm è stato inaugurato alla presenza del governatore pugliese, Michele Emiliano, e del sindaco Antonio Decaro, ma c’erano tante altre persone all’evento. Aperto due anni fa, il centro occupa circa 200 unità e punta sul meglio che offre la città grazie anche ai poli universitari specializzati nell’intelligenza artificiale, cloud ibrido, internet of things, cyber security e 5G. Emiliano ha detto che anche Ibm conferma le previsioni che sta facendo il mondo intero sullo sviluppo dell’economia pugliese. La Puglia, grazie alle politiche sviluppate, è diventata una delle regioni dove ci sono forti previsioni di sviluppo imprenditoriale.

Inaugurato a Bari il centro innovazione della Ibm

In questo contesto non poteva mancare Ibm, che si inserisce in questo filone di cui fanno parte anche altri gruppi importanti. Presente sul territorio dal ’59, Ibm è importante per il territorio, basta pensare che la stessa Facoltà di Informatica del Politecnico di Bari ha visto la sua nascita grazie a questa azienda innovativa che vanta antiche tradizioni. L’inaugurazione del centro innovazione della Ibm rinnovato è la dimostrazione di come l’azienda ha radicato le sue fondamenta nel territorio. Insieme al Politecnico e all’Università di Bari, e ad altre università pugliesi, forniscono laureati in tutti i settori. Come stanno facendo altri gruppi, si possono organizzare corsi di studio e di formazione, basate sulle previsioni di sviluppo fatte dalle aziende.

Puglia hub dell’innovazione

L’assessore regionale allo Sviluppo Economico, Alessandro Delli Noci, ha sottolineato che la Puglia è un hub dell’innovazione. La rivoluzione digitale che sta interessando tutto il Paese vede i pugliesi pronti per affrontare le sfide del futuro. Poiché la Regione crede e investe nell’innovazione può spingere verso un ecosistema affermato composto dalle università, dalle imprese, dalle numerose start up e da un pubblico privato che ha avuto successo, come testimonia il centro innovazione della Ibm, nuovo investimento di questa azienda punto di riferimento per l’intero Mezzogiorno in questo settore.

Sicula Doc anche se nata a Berlino, blogger affermata, estremamente curiosa, appassionata sin da ragazzina di scrittura e tecnologia, praticamente il suo pane quotidiano. Equilibrio sopra ogni cosa, senza pregiudizi e non teme i giudizi altrui, in grado di portare a termine importanti affari.

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Pesci alieni nel mare pugliese a causa delle elevate temperature

Il rialzo delle temperature ha portato pesci alieni nel mare pugliese

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pesci alieni

L’aumento delle temperature ha portato pesci alieni nel mare pugliese, dal pesce coniglio al pesce pappagallo. Il fenomeno si è manifestato con potenza e in molte zone d’Italia, e non fa eccezione il anche mare della Puglia. Già alla fine di luglio di questo anno l’acqua nel golfo di Taranto aveva raggiunto i 30 gradi. Dal 2003 non si registravano temperature così elevate in questa zona, ma ad oggi, insieme al Mar Ligure, è fra le aree più colpite in Italia da questo fenomeno. La  prima ricercatrice del Cnr Irsa, la dottoressa Ester Cecere, ha rilasciato alcune dichiarazioni in cui ha chiaramente lanciato l’allarme per il fenomeno.

Presenza di pesci alieni nel mare pugliese

La dottoressa Ester Cerere ha detto che il fenomeno del rialzo delle temperature dei mari rientra nel riscaldamento globale e a risentirne più degli è proprio il Mediterraneo, perché è chiuso relativamente e presenta un ricambio idrico abbastanza ridotto. Le temperature elevate non sono tollerate dalle specie autoctone presenti nei mari della nostra penisola, mentre altre specie si adattano bene a queste condizioni. Ecco perché ci sono pesci alieni nel mare pugliese, e quelli già arrivati sono i pesci coniglio, balestra e pappagallo. A risentirne di questa condizione sono i mitili, e in particolare le cozze, organismi filtratori in cui la filtrazione si riduce fino a far morire l’organismo.

Si assiste anche al boom delle meduse

La produzione di cozze del 2021 è andata perduta e nel tentativo di salvare le cozze una parte è stata portata dal Mar Piccolo al Mar Grande, dove l’acqua ha una temperatura più bassa. Il presidente Mitilicoltura Confcommercio Taranto, Luciano Carriero, a questo proposito ha detto che il prodotto adulto quest’anno è stato venduto prima di luglio e quindi il rischio è stato minimo. Un altro fenomeno che è in aumento è il boom di meduse che in Italia negli ultimi anni è ricorrente. Il professor Cataldo Pierri si è espresso sul golfo di Taranto dicendo che nel golfo c’è una massiccia presenza del Rhizostoma pulmo, una medusa di dimensioni grandi, non aggressiva e che si nutre di piccoli organismi contenuti nel plancton.

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