Puglia, rimosso tumore stromale alla Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo

In Puglia è stato eseguito il primo intervento di rimozione di un tumore stromale con tecnica mini invasiva su una donna di 63 anni. L’operazione è stata eseguita alla Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo. Il tumore consisteva in una lesione di circa 2 cm, dall’aspetto polipoide, posizionata nella parte terminale dello stomaco. Questo tumore, noto come Gist, nasce tratto gastrointestinale e spesso è asintomatico. Quando diventano più grandi possono provocare sanguinamenti e originare persino metastasi al fegato. Francesco Perri, direttore dell’Unità di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva dell’Irccs Casa Sollievo della Sofferenza, ha sottolineato che la chirurgia laparoscopica in casi del genere è la sola possibile.

Usata per la prima volta una tecnica mini-invasiva

Dopo aver escluso la presenza di metastasi a distanza, e visto che si trattava di un tumore stromale di dimensioni contenute, è stata effettuata una tecnica endoscopica mini-invasiva particolarmente innovativa. Ad eseguire l’intervento è stato Marco Gentile, medico endoscopista esperto in Microinterventistica, che è stato supportato nell’operazione dall’anestesista Andrea Ciuffreda e da altri colleghi endoscopisti. Gentile ha spiegato che la tecnica permette di rimuovere una parte della parete gastrica contenente la lesione. L’apposizione di una graffetta metallica permette di evitare la perforazione dello stomaco. La tecnica attuata ha consentito di eseguire una esofagogastroduodenoscopia e di asportare la lesione, evitando gravi complicanze.

Che cos’è il tumore stromale

L’intervento per rimuovere il tumore stromale è stato eseguito sotto sedazione profonda ed è durato circa 40 minuti. Dopo due giorni di degenza la paziente è stata dimessa e le sue condizioni generali sono abbastanza buone. La tecnica endoscopica non sostituisce la chirurgia tradizionale ma la si può usare quando i Gist sono di piccole dimensioni e non hanno causato metastasi epatiche. La Eftr può quindi essere praticata per prevenire che questi tumori diventino maligni e il rischio di complicanze è molto basso. E’ possibile usare la tecnica anche per trattare in via endoscopica anche lesioni difficili.