Reati ambientali, la Puglia rimane sul podio

La Puglia è al secondo posto nella classifica generale per i reati ambientali, la regione con 3.598 infrazioni rimane infatti sul podio. I dati del Rapporto Ecomafia 2020 parlano chiaro, i sequestri effettuati sono stati 1.020, le persone denunciate 3.200 e quelle arrestate sul territorio regionale sono 7. A figurare fra i primi dieci contrassegnati da fenomeni illegali sono i territori di Bari e Lecce. I dati sono frutto dell’intensa attività svolta da forze dell’ordine, magistratura, Capitanerie di porto, che hanno lavorato oltre Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente nato dalla collaborazione Ispra e l’Agenzia delle dogane e dei monopoli e Agenzie regionali per la protezione dell’ambiente.

Non accennano a diminuire i reati ambientali in Puglia

Il presidente di Legambiente Puglia, Francesco Tarantini, ha commentato come i reati ambientali in Puglia non diminuiscono, e vi rientrano sia reati legati al ciclo dei rifiuti che quelli contro la fauna. La Regione è in balia degli abbandoni dei rifiuti e dei traffici illeciti. Inoltre, continuano ad essere sporadici gli abbattimenti degli edifici abusivi. Le storie e i dati sulla criminalità ambientale in Italia sono state catalogate nel nuovo report annuale realizzato da Legambiente con il supporto di Novamont e Cobat.

Dati preoccupanti per il Salento

Solamente durante il lockdown i piromani dei rifiuti si sono fermati, ma è stato solo per un breve periodo. Nella classifica riguardanti gli incendi negli impianti di smaltimento e recupero dei rifiuti in Italia che sono stati appiccati dal 1 gennaio 2013 al 17 ottobre 2020 la Puglia è al settimo posto con 81 incendi. Tuttavia, i dati preoccupanti sono quelli riguardanti il Salento e nello specifico la provincia di Lecce riguardo alla classifica dell’illegalità nel ciclo del cemento. La Puglia qui è al secondo posto con 1.350 infrazioni verificate, 1.365 persone denunciate e 335 sequestri effettuati.