Spot promozionale della Puglia, Brindisi assente, Pagliaro protesta

Il consigliere regionale Paolo Pagliaro, capogruppo de La Puglia Domani, ha sottolineato che per il secondo anno consecutivo Brindisi non è presente nello spot promozionale della Puglia. Con la locuzione latina Ne bis in idem, che tradotta letteralmente significa “non due volte per la stessa cosa”, Pagliaro ha espresso la sua opinione su quanto è accaduto. Si tratta molto probabilmente di un principio che l’Agenzia regionale del turismo PugliaPromozione ha del tutto ignorato, tanto che per due anni di fila non include Brindisi nello spot realizzato per la stagione estiva per rilanciare la regione pugliese.

Pagliaro protesta per lo spot promozionale della Puglia

In una nota il consigliere Pagliato ha sottolineato che condivide la giusta indignazione del territorio, di cittadini, operatori turistici e tutti gli altri settori, che si vedono nuovamente dimenticati come è accaduto nel 2019. Pagliaro ha ribadito che allora, quando era stato fatto lo spot promozionale della Puglia, venne presentata al presidente Emiliano un’interrogazione. Tuttavia, l’errore del passato non ha avuto come conseguenza quella di insegnare equità ed inclusione. Questi due principi dovrebbero stare alla base di coloro che amministrano una regione così varia, in cui ciascun territorio possiede tutte le caratteristiche per essere messo in evidenza e valorizzato.

Esclusione di Brindisi dallo spot ingiusta

La provincia brindisina, ricca di storia e bellezza, possiede un patrimonio monumentale e paesaggistico straordinario, ed è davvero incredibile che non sia stata inserita nello spot promozionale della Puglia. Intanto, nei 90 secondi dello spot che è andato in onda il 20 giugno per la prima volta, Brindisi non c’è, ed è qualcosa che fa rabbia, perché questo spot è stato pagato anche con i soldi dei brindisini. Non è qualcosa che può passare inosservato, e la terra e tutti i suoi abitanti ovviamente sono rimasti spiazzati da questa esclusione. Secondo Pagliaro il presidente Emiliano e l’Agenzia di promozione turistica regionale dovrebbero scusarsi subito e riparare all’errore.