Decreto Natale, dal 21 dicembre al 6 gennaio come bisogna comportarsi

Il decreto Natale emanato dal governo ha stabilito delle nuove regole che sono valide dal 21 dicembre al 6 gennaio. Tante se ne sono dette sul decreto e molti hanno anche fatto confusione, ma quali sono le cose da rispettare? Innanzi tutto bisogna specificare che le nuove norme hanno lo scopo di ridurre il numero di contagi, che si teme possa salire di nuovo durante le festività natalizie, quindi nel periodo che va dal 21 dicembre 2020 al 6 gennaio 2021. In questo lasso di tempo non ci si può spostare tra regioni diverse, tranne che per motivi validi come questioni di salute, lavoro e necessità reali.

Quali sono le regole del decreto Natale

E’ possibile spostarsi dal 24 dicembre al 6 gennaio 2021 spostarsi presso una sola abitazione una volta sola al giorno tra le 5 e le 22. Si possono visitare parenti e amici e in macchina possono viaggiare solo due persone, a parte figli minori di 14 anni, persone disabili e conviventi non autosufficienti. Le regole della zona rossa nei giorni 24-25-26-27-31 dicembre 2020 e 1-2-3-5-6 gennaio 2021 sono dunque quelle appena descritte, ma in più i negozi, i centri estetici, i bar e i ristoranti devono rimanere chiusi. E’ però permesso l’asporto fino alle 22 e il servizio a domicilio.

Quali sono le attività che potranno aprire

Il decreto Natale stabilisce anche in questo lasso di tempo rimarranno aperti supermercati, beni alimentari e prima necessità, edicole, tabaccherie, farmacie e parafarmacie, lavanderie, barbieri e parrucchieri. Nel pressi della propria abitazione è consentito fare attività motoria e praticare attività sportiva all’aperto. Le regole dell’area arancione in vigore nei giorni 28-29-30 dicembre 2020 e 4 gennaio 2021 prevedono il divieto di spostamento tra comuni diversi, chiusura di bar e ristoranti. L’asporto è permesso fino alle 22 e anche il servizio a domicilio. I negozi potranno rimanere aperti fino alle 21. E’ permesso spostarsi dai piccoli Comuni (fino a 5mila abitanti) in un raggio di 30 km, tranne che recarsi nei capoluoghi di provincia.