Puglia, scuola omaggia Cammalleri, la dg dell’Ufficio scolastico regionale va in pensione

NEWS– Va in pensione la dg dell’Ufficio scolastico regionale pugliese, è il momento di lasciare il posto per godersi la matura età. Per dimostrarle tutto l’affetto e la riconoscenza la scuola omaggia Cammalleri, impegnata per 40 anni nell’insegnamento e su varie sedi tra Genova, Taranto e Bari. La comunità scolastica pugliese le ha scritto una lettera molto commovente, in cui si percepisce tutta la stima e i ringraziamenti per quanto ha fatto nel corso degli anni. Nella lettera di parla dell’annuncio che la Cammalleri ha dato riguardo al congedo, che molti aspettavano, ma che è stato per tutti un segno profondo della perdita di una persona affidabile.

La scuola omaggia la Cammalleri con una lettera accorata

Nella lettera con la quale la scuola omaggia Cammalleri sono state poste tante attenzioni nel ricordare l’attività che la dirigente ha svolto in tutti questi anni. Progetti, interventi formativi per l’innovazione tecnologica, il contrasto alla dispersione, l’inclusione scolastica, la legalità, il diritto, l’educazione alla salute e alla prevenzione, la pace e molto altro sono state tutte tematiche che la Cammalleri ha trattato con grande impegno e spirito di collaborazione. Una menzione speciale però meritano l’inaugurazione dell’anno scolastico, il 18 settembre del 2017, e la sfida delle opportunità con il progetto “Diritti a Scuola”, premiato in Europa.

Tanti i ringraziamenti e le parole affettuose per la dg

La scuola omaggia la Cammalleri anche per i tanti problemi che la dirigente ha permesso di risolvere, come le situazioni di disagio, le difficoltà nell’apprendimento degli alunni, e per tutti ha trovato una soluzione. Nella lettera la donna è stata descritta come un vulcano di attività, di iniziative, di sensibilità, una persona che si è dunque prodigata per gli altri e che ha sempre preso a cuore ogni argomento. La Cammalleri, dal canto suo, ha detto che questi mesi di emergenza sono stati per lei l’esperienza più forte, e anche se c’è stata senza dubbio una certa sofferenza, ha tuttavia acquisito una dimensione più ampia del senso di comunità di cui si connota la scuola.