Crollo studenti in Puglia, quasi 11mila in meno il prossimo anno

Il comunicato della Uil sul numero di iscrizioni nelle scuole nella regione pugliese ha letteralmente spiazzato ogni previsione. Da una ricerca emerge un crollo studenti in Puglia pari a 11mila presenza in meno per l’anno prossimo. Dunque, viene confermata la tendenza della diminuzione degli studenti pugliesi. Gianni Verga, segretario generale della UIL Scuola Puglia,  ha sottolineato che è fin troppo facile addossare la colpa al fenomeno della denatalità, che ovviamente influisce. Invece, quello che bisogna dire è che gli studenti migrano verso il Nord dell’Italia, visto che negli istituti regionali le dotazioni organiche sono rimaste praticamente le stesse.

Crollo studenti in Puglia, occorrono strategie mirate

Verga ha ribadito che servono strategie mirate per far rimanere i pugliesi nel territorio e renderlo migliore e più attrattivo per le nuove generazioni. Dei 10.577 alunni registrati in meno, solo 5.788 sono dovuti al calo delle iscrizioni alle prime classi rispetto all’anno precedente. L’enorme divario è indubbiamente dovuto alla dispersione scolastica e alla migrazione occupazionale. Bisogna puntare l’attenzione su questi aspetti e la politica regionale deve fare qualcosa per impedire un ulteriore crollo studenti in Puglia. Per l’intera regione ci sono solamente 297 posti di sostegno in più, ben poco per quello che serve realmente, se si pensa che nell’anno scolastico sono stati attivati in deroga oltre 4.000 posti di sostegno.

Bisogna intervenire stabilizzando precari e organici

Il segretario Gianni Verga ha aggiunto che bisogna intervenire con cambiamenti radicali, e occorre stabilizzare anche l’organico Covid, aumentando anche i numeri del personale docente e Ata. Soprattutto in questo periodo di emergenza sanitaria ed economica, non bisogna fare politiche di contenimento, occorre invece espandere e provvedere alle necessità urgenti. Il segretario della Uil Puglia ha detto anche che bisogna cambiare metodi e ricette, e solo così si potranno raggiungere degli obiettivi concreti. Non basta più il senso del dovere dei lavoratori della scuola, sono necessari investimenti e stabilizzare precari e organici.