Secondo quanto stimato da Confagricoltura Puglia è un’ottima annata per le ciliegie nella regione, ma non solo, pare anche nel resto d’Italia. Il raccolto, iniziato ai primi di maggio, procede bene e i prezzi sono anche buoni all’origine, cosa positiva perché va a premiare il lavoro svolto nei frutteti. La qualità e la quantità quest’anno sono due caratteristiche che stanno distinguendo le ciliegie della Puglia, e hanno permesso anche di collocare il prodotto in una fascia di prezzo abbastanza discreta. Questo particolare compensa le fatiche fatte dai produttori di ciliegie.
Nessun danno dalle gelate, ottima annata per le ciliegie
Confagricoltura Puglia ha sottolineato che il primo bilancio della campagna 2021 per questo prodotto è molto positivo, pare proprio che sia un’ottima annata per le ciliegie pugliesi. Il prodotto in tutto il mondo è riconosciuto per la sua straordinaria. Circa 14 giorni fa è iniziata la raccolta della varietà Bigarreau, e i risultati sono già molto positivi. I prezzi in campagna per le Bigarreau dopo i primi giorni di raccolto si sono attestati attorno ad 8,50 euro al chilogrammo, mentre il 14 maggio i prezzi sono calati a circa 4,25 euro al chilo, vista la grande quantità che continua ad essere copiosa. Il presidente di Confagricoltura Puglia Luca Lazzàro ha ribadito che per fortuna le gelate delle scorse settimane non hanno avuto alcuna ripercussione sul raccolto.
Il raccolto compenserà i produttori dalle perdite del 2020
E’ dunque un’ottima annata per le ciliegie pugliesi, il prodotto è di ottima qualità e sugli alberi è presente in quantità incredibili. Tutto questo è accaduto grazie alle temperature miti di aprile, che hanno permesso ai frutti di giungere gradualmente alla maturazione, senza fretta e con il tempo giusto. Adesso i produttori, adesso devono ancora avviare la raccolta della varietà Giorgia e poi di quella Ferrovia, varietà apprezzata in tutta Europa ed esportata in mercati extracomunitari molto importanti. Questa buona annata ripagherà i produttori pugliesi del calo subito nel 2020 dovuto alle grandinate di fine marzo.