Censura sullo spot con Lino Banfi, smentisce Tim Vision

Dopo il putiferio che si è scatenato per le parole pronunciate dall’attore comico Banfi nello spot della Tim Vision arriva la comunicazione dall’azienda. Tim Vision ha smentito la censura sullo spot con Lino Banfi e ha dichiarato che al momento non va in onda semplicemente perché sta seguendo il programma pianificato dall’azienda. Il Giurì dell’Istituto di Autodisciplina pubblicitaria o del Comitato Media e Minori non ha quindi censurato nulla per via dell’esclamazione “Porca puttena”. La frase pronunciata dal comico pugliese nello spot, ritornata in auge di recente grazie a Euro2020 con gli azzurri Immobile e Insigne, richiama il film cult “L’allenatore nel pallone“.

Non c’è stata censura sullo spot con Lino Banfi

Ultimamente i due campioni avevano citato la battuta dell’attore dopo aver fatto gol e TimVision ha deciso di costruire una campagna pubblicitaria a episodi. In merito alla censura sullo spot con Lino Banfi tuttavia non risulta alcun provvedimento del Giurì dell’Istituto di Autodisciplina pubblicitaria o del Comitato Media e Minori, e a confermarlo è la stessa azienda. Nonostante il Moige pare si sia infuriato per l’esclamazione,  considerata non adatta alle famiglie, la sospensione temporanea dello spot pare sia invece solo una coincidenza. Ad ogni modo, il Moige aveva dichiarato che ravvivare l’interesse dello spettatore con qualcosa che possa scandalizzare è una soluzione controproducente e antiquata.

Il Moige raccomanda di proporre altre pubblicità

La vicepresidente e responsabile Osservatorio Media Moige, Elisabetta Scala, aveva aggiunto anche che il loro obiettivo è battersi per contrastare la volgarità in tv, che a lungo andare risulta controproducente per i minori e arreca inevitabilmente dei danni. Non ci sono altri pregiudizi quando si decide di condannare pubblicità che non sono adeguate e le aziende come Tim devono trovare soluzioni diverse per coinvolgere il pubblico. Devono soprattutto tenere in considerazione che gli spot vengono trasmessi in fascia protetta e che famiglie e minori sono i componenti maggiori del pubblico che guarda la tv.