Polemica degli Oss in Puglia, un operatore previsto a Taranto

Sale la polemica degli Oss in Puglia dopo quanto successo al pronto soccorso di Taranto. In una lettera aperta inviata alle istituzioni dall’Aimon, è stato espresso sconcerto perché per la Asl di Taranto il Piano triennale del personale sanitario 2020-2022 della Regione Puglia ha previsto un operatore socio sanitario. La lettera, scritta da Antonella Luci, presidente di Aimon a nome degli operatori socio sanitari, ha voluto rimarcare che vi è una contrapposizione fra la liberalizzazione dei corsi per Oss e quanto stabilito dal Piano Triennale del Personale. La Luci ha sottolineato che nella Asl Taranto, nello specifico nei reparti degli ospedali SS. Annunziata e Moscati, nel turno di notte non ci sono Oss.

La polemica degli Oss per contraddizioni nel piano triennale

La Luci ha anche detto che al SS. Annunziata la notte ci sono solo 2 OSS disponibili per tutti i reparti dell’ospedale, pare per sopperire alla carenza di organico. Stando a quanto sostenuto dall’Aimon, la carenza di personale consiste invece in estenuanti carichi di lavoro per i pochi operatori che vengono messi per i turni nelle  H24, con disagi gravi per i pazienti. Così l’associazione di categoria domanda quali criteri siano stati utilizzati per redigere il Piano Triennale del Personale. Da qui la polemica degli Oss, che dovrebbero essere assunti in maggior numero visto che ci sono pochi operatori nelle turnazioni delle strutture.

Altre criticità denunciate dall’Ordine degli Infermieri

Altre proteste sono giunte anche dall’Ordine degli Infermieri della provincia jonica, che in una lettera aperta ha parlato di risorse economiche da restituire al territorio e anche di personale. La lettera, inviata dal presidente dell’Opi Pierpaolo Volpe, è stata inviata per chiedere sostegno, altrimenti la sanità non potrà mai decollare e le migliori professionalità fuggiranno. La fuga di cervelli, ha affermato il Presidente Volpe, continuerà senza sosta se non ci sarà un cambio della guardia. Volpe ha anche sottolineato che bisogna mettere in chiaro su quali modelli organizzativi sono stati fissati i numeri del fabbisogno di personale per la provincia jonica.