Albero di Giada: ecco come si cura e quali sono le malattie più comuni

Le piante “esotiche”, ossia quelle non nativamente presenti nell’habitat costituiscono ancora oggi un grande fascino, in particolare nelle varianti da appartamento, come l’Albero di Giada, una pianta di origine africana che da oramai svariati decenni è molto presente nelle abitazioni ma anche sui balconi e nei giardini del nostro paese. E’ una tipologia di vegetale che trova nella sotto categoria la variante conosciuta come Crassula ovata, dalla caratteristica forma delle foglie che hanno per l’appunto una forma ovale. Anche se non richiede il caratteristico “pollice verde”, l’albero di giada necessita comunque di essere compresa appieno, in particolare in relazione all’innaffiatura ma anche e soprattutto quali sono i rischi che possono compromettere lo status.

Parassiti, sia microrganismi che insetti ma anche un errato apporto nutrizionale possono infatti provocare il decesso della pianta.

Come si cura l’albero di giada?

Albero di giada: cure, quali sono le malattie più comuni ed i parassiti

Albero di giada

E’ una pianta succulenta, vale a dire naturalmente evolutasi nel corso dei millenni a “conservare” all’interno delle proprie foglie l’umidità, essendo così in grado di resistere a lungo anche in condizioni di clima secco e quindi di scarsa umidità.

Per questo motivo il principale habitat corrisponde ad un ambiente soleggiato, con innaffiature abbastanza rare (una o due volte al mese in condizione di clima mite, una volta a settimana durante i mesi più caldi) ma una pianta molto giovane necessita di un apporto decisamente superiore di acqua: nei primi mesi di sviluppo infatti è bene tenere mediamente sempre sensibilmente umido il terreno.

Il fertilizzante è importante, ma deve essere utilizzato esclusivamente nei mesi sufficientemente caldi.

Vanno comunque evitate esposizioni prolungate sotto il sole diretto in estate, la temperatura media durante il giorno ideale è intorno ai 20-25 gradi, mentre di notte questa preferisce una tempratura più fresca, anche non inferiore ai 10 gradi centigradi.

In periodi successivi questo va invece evitato in quanto la pianta tende a tollerare poco l’umidità in eccesso che può far marcire le radici, uno dei segni della troppa acqua è data dalla perdita delle foglie.

Tra i vari parassiti e “nemici” dell’albero di giada figurano in particolare la cocciniglia, ma anche il ragnetto rosso, che lasciano una forma di patina/polvere biancastra sulle foglie. Questi possono essere debellati utilizzando un po’ di ovatta o cotone imbevuti di alcol direttamente sulle foglie “malate” , mentre per tenerli lontani è possibile utilizzare l’olio di neem, che costituisce un olio essenziale molto efficace per tenere lontani i microrganismi.

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