Cosa c’è veramente dentro i fichi? La risposta è da brividi

La frutta tropicale identifica una serie di prodotti alimentari di tipo vegetale che nativamente non crescono in ambienti locali, ma oramai molte di queste tipologie sono così integrate nella tradizioonale dieta di cui disponiamoo da essere considerate non più tali. E’ il caso dei fichi, ossia il frutto della pianta del fico, che naturalmente cresce in contesti abbastanza diversi da quelli mediiterranei, costituisce una normalità per gli ambienti tropicali e sudtropicali. Ma cosa c’è davvero dentro i fichi?

Fanno bene?

Ecco tutta la verità secondo il parere del nutrizionista.

Fichi, cosa c’è dentro, fanno bene o male? Ecco la verità

Fichi

E’ un albero molto antico quello del fico, che è stato domesticato diversi millenni or sono, addiritura da civiltà molto antiche. Il motivo è da ricercarsi nei frutti, dalla polpa zuccherina e dotati di un grande potere energetico, corrispondente anche ad un elemento ambito, e tra i pochi elementi realmente dotati di potenzialità edulcoranti, ossia dolcificanti in natura.

Il fico è un frutto mediamente concepito come energizzante ma anche ingrassante, anche solo come impatto sul sapore: in realtà 100 grammi di fichi anche piuttosto maturi sono non così carichi di calorie, corrispondendo a circa 40-50 per ogni etto.

Circa l’80 % del fico inteso come frutto è formato da acqua, la quantità di zuccheri naturali è comunque presente in quantità importanti, essendo circa il 12 %, poco meno corrisponde al contenuto di carboidrati, il che conferma le potenzialità molto nutritive del frutto, oltre che molto saziante se consumato fresco.

I fichi sono estremamente utili come snack tra un pasto e l’altro e la quantità di vitamine del tipo A, E e C li rendono anche molto utili per il benessere dell’apparato sanguigno, delle ossa oltre che conferire una buona base nutrizionale per il sistema nervoso.

Tra i sali minerali contenuti spicca in particolare il potassio, che assieme agli altri agenti nutrizionali è in grado di ridurre considerevolmente la pressione soprattutto per chi soffre di ipertensione arteriosa.

Non sono però privi di potenziali effetti collaterali, improntati per alla comparsa da parte di chi soffre di condizioni mediche specifiche, oppure se in quantità troppo importanti. Ad esempio possono contenere elementi come i solfiti, sostanze che possono causare reazioni di intolleranze  in particolare per chi soffre di problemi respiratori, inoltre non sono consigliati per chi ha problemi ai reni, in quanto un consumo troppo frequente può generare una quantità importante di ossalati, che possono nel lungo periodo contribuire alla formazione dei calcoli renali.

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