Vecchi buoni postali: ecco quali valgono di più

Il risparmio postale è decisamente antico per l’apparato medio italiano, e risulta essere “nato” addirittura nelle prime fasi di “nascita” dello stato italiano unificato, in primo luogo con la forma dei buoni postali, forme di obbligazioni che ancora oggi, seppur con qualche differenza, costituiscono nella maggior parte dei casi, una delle principali forme disponibili al giorno d’oggi di risparmio postale.

Come detto esistono da ben più di un secolo abbondante, ed essere concepiti per sviluppare una forma di guadagno e “movimentazione” del denaro associato, come un qualsiasi libretto di risparmio bancario.

I vecchi buoni postali hanno anche un fattore in più, essendo considerabili in molti casi oggetti “d’epoca”. Ma quanto possono valere al giorno d’oggi?

Vecchi buoni postali: ecco quali valgono di più

buoni postali

Concepiti come dei titoli di stato a basso rischio, i buoni postali sono effettivamente delle obbligazioni che è possibile acquisire in libertà attraverso un qualsiasi ufficio postale, ed esistono oggi in varie tipologie. Lo scopo è quello di generare un interesse legato al tempo nel quale si possiede il buono, effettivamente parlando.

Da molti decenni esistono in vari “tagli” e scadenze diverse, termine che definiva e definisce ancora oggi il tempo massimo entro il quale un buono postale può effettivamente generare interesse. Non sono rari i casi in cui vecchi libretti postali possono effettivamente essere ritrovati ed essere considerati oltre che oggetti d’epoca, quindi potenzialmente dotati di un fattore storico, anche oggetti che considerati tra i titoli di stato possono corrispondere ad un valore monetario.

E’ infatti possibile ottenere un rimborso applicato anche sulla rivalutazione monetaria, subentrata con l’euro nel 2002. Nella maggior parte dei casi è possibile chiedere direttamente allo stato il rimborso per un vecchio buono postale,  a condizione che non sia decorso il termine prescrizionale di 10 anni.

Questo significa che se un buono è scaduto da massimo un decennio, è legittimamente possibile ottenere il rimborso relativo agli interessi accumulati. In alcuni casi anche i buoni postali emessi in contesti antecedenti alla seconda guerra mondiale hanno comunque portato ad un guadagno effettivo da parte dei titolari o degli eredi diretti del buono in questione.

Sono oramai non così remoti in casi in cui questo è effettivamente accaduto, in molti di questi casi può risultare necessario fare affidamento a studi legali terzi che sono predisposti nel far valere le effettive ragioni, ricordando che esistono delle condizioni particolari, e che la prescrizione inizierà a decorrere dal momento del ritrovamento.