Antica moneta da 50 centesimi: cerca questo esemplare e guadagni tantissimi soldi

Dall’arrivo dell’euro è stato “scoperto” anche in Italia l’uso dei centesimi, che almeno per le nuove generazioni o quelle sufficientemente “giovani” ha visto la diffusione di questi decimali di moneta, che erano soprattuto legati a valute come i dollari statunitensi, anche se non andando troppo indietro con la storia, anche la lira italiana ha avuto i suoi centesimi, in varie forme diffuse soprattutto entro la prima fase dello scorso secolo. Monete come quelle da 50 centesimi hanno avuto un enorme impatto di tipo economico ma anche sociale, ed un esemplare di antica moneta di questo tipo oggi può rivelarsi storicamente prezioso ed in gradod i farci guadagnare una cifra importante.

Essendo stata la lira una valuta molto diversificata, che è stata soggetto di modifiche, e questo ha portato la nascita di molti esemplari.

Non tutti chiaramente hanno lo stesso valore storico e la medesima rarità, ma molte di queste, come il “pezzo” di cui esamineremo i dettagli, possono portare un bel guadagno.

Cerca questa antica moneta da 50 centesimi: il valore è molto elevato

50 centesimi di lira antica moneta

Anche i 50 centesimi comprensivi di questa serie, hanno avuto un background spesso legato a difficoltà di coniatura, condizione che ha aumentato il valore collezionistico e l’interesse nei loro confronti in modo esemplare.

In questo caso esamineremno una moneta unica in qualche modo nel suo genere, essendo l’unica da 50 centesimi che reca il volto di Umberto I concepita per l’Italia (l’altra fu ideata per la colonia eritrea). In questo caso si tratta di una emissione ideata in lega d’argento a partire dai primi anni di regno del sovrano, che trovò la scomparsa nel 1901. Di fatto questa è l’unica tipologia di moneta di questo tipo, emessa in quantità discrete in due soli anni, nel 1889  e nel 1892.

Il volto di Umberto I “nudo” e di profilo circondato dalla dicitura “Re d’Italia” ai lati, vede la presenza dell’anno in basso. L’altro lato è tradizionalmente simile ad altre monete del periodo, con lo stemma sabaudo coronato e con il Collare dell’Annunziata. Ai lati il valore da 50 centesimi.

Emissione interessantissima per molti collezionisti: gli esemplari del 1889 sono un po’ meno rari, ma possono valere varie centinaia di euro anche se non “perfetti” nella condizione di conservazione, e possono avere una valutazione reale tra i 150 se in stato buono, fino a 950 euro se in Fior di Conio.

Ancora più rari sono gli esemplari del 1892, identici eccezion fatta per l’anno diverso, ovviamente. In questo caso il valore è collocato orientativamente tra i 300 ed i 1200 euro.

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