Nuova pensione anticipata, ecco cosa cambia e chi può fare domanda

Tema sempre attualissimo e che continuerà ad esserlo a lungo quella della pensione anticipata che configura un vero e proprio compendio di situazioni molto particolari necessarie, una volta “Unite” tra di loro sviluppano i requisiti adatti per lasciare ufficialmente il mondo del lavoro, condizione che però con il tempo che passa appare sempre meno semplice e conveniente sia per chi è oramai in prossimità di raggiungere questo traguardo ma anche per coloro che sono ancora giovani ma che ovviamente si troveranno ad affrontare una condizione poco invidiabile. Anche per questo forme di pensione anticipata sono costantemente rinnovate da parte del governo in carica, ed è anche il caso della situazione attuale.

La pensione anticipata attualmente attiva in Italia non è una sola ma identifica piuttosto un compendio di situazioni potenziali.

Una in particolare è stata modificata di recente e porterà possibilità di andare in pensione facendo leva sul “carico” contributivo.

Pensione anticipata: eccoe le ultime modifiche

Nuova pensione anticipata

Infatti la pensione in Italia è un argomento molto complicato da gestire a causa di alcune questioni molto specifiche, una su tutte l’età media che è sempre più alta ma anche per condizioni conseguentemente relative ad un rapporto di squilibrio.

Esemplare i problemi anche concettuali sviluppati da alcune riforme necessarie come la nota Fornero che ha reso difficile uscire dal mondo del lavoro in maniera adeguata.

Ad oggi esistono varie tipologie di pensione anticipata, la più famosa è Quota 103 che identifica un sistema noto come misto perché tiene conto sia dell’età contributiva ma anche di quella anagrafica. Questa è di fatto l’erede di Quota 100 , fortemente voluta da forze politiche come la Lega.

L’ultima modifica alla pensione anticipata alternativa prevede due requisiti di base molto importanti legati ad un’età minima di 64 anni di età anagrafica e 20 anni di contributi versati che devono essere secchi.

Esistono però alcune limitazioni inerenti, legate ad una soglia di assegno mensile che per essere attivata questa forma di pensione deve essere pari ad almeno 3 volte il trattamento minimo di pensione il che significa che solo chi ha una pensione netta che è pari almeno a 1.603,20 euro mensili può farne richiesta, soglia che si riduce a 1496,32 euro minimi per le donne con un figlio e 1.389,47 euro per donne con due o più figli.

C’è poi anche una limitazione inversa, ossia un importo massimo ottenibile con questa tipologia di pensione anticipata che non può superare i 2.993,05 euro mensili fino all’età di 67 anni.

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