Bozza di riordino ospedali in Puglia, la battaglia dei sindaci

Cresce la protesta contro la bozza di riordino per gli ospedali in Puglia. Anche i Vescovi, sono scesi in campo insieme primi cittadini della Regione Puglia per chiedere a una sorta di “pentimento” su tale scelta. Infatti, tra i sindaci, c’è chi si incatena ai cancelli dell’ospedale, chi convoca il consiglio comunale o l’aiuto del Vescovo. Inoltre, in queste ore sono state organizzate manifestazioni di piazza e gruppi di protesta anche sui social. Michele Emiliano, governatore della Regione Puglia, vuole stabilire un piano di rientro della sanità chiudendo nove ospedali della Regione: di certo non troverà strada facile da parte della politica locale. Tutti i primi cittadini delle città interessate sono pronti a fare la battaglia per salvaguardare le strutture sanitarie del territorio.

La bozza di riordino della sanità, la protesta dei sindaci

Nella bozza di riordino il governatore della Regione Puglia ha previsto, innanzitutto, la chiusura di uno degli ospedali più piccoli, ovvero quello di Lucera. Anche il Vescovo, Monsignor Domenico Cornacchia si era schierato contro la chiusura di questo presidio sanitario facendo suonare le campane a morto, quando iniziavano a chiudere alcuni reparti. Ora, il primo cittadino è pronto incontrarsi con Emiliano per far valere le sue ragioni.

Altre battaglie in corso il tutta la Puglia

In tutta la Puglia vi sono numerose battaglie in corso anche per altri nosocomi. Ad esempio quello di Lastaria a Terlizzi oppure per l’ospedale di Trani e Canosa. Il primo cittadino di Triggiano a sua volta sta combattendo per salvaguardare il Fallacara. Tra i tagli agli ospedali nella bozza di riordino, prevista la chiusura che anche dell’ospedale di Grottaglie. I primi cittadini promettono battaglia per salvaguardare il diritto alla salute dei pugliesi.