Puglia, invasione dei cinghiali, all’anno causano 300 incidenti

L’invasione dei cinghiali in Puglia ha fatto scattare l’allarme da parte di Coldiretti Puglia. Nella regione sono hanno infatti raggiunto un numero elevatissimo, ben 250mila e causano all’anno oltre trecento incidenti. La proliferazione di questi animali selvatici sta seriamente preoccupando e ad oggi, oltre che nelle aree coltivate si stanno spingendo anche nei centri abitati. In questo modo stanno mettendo seriamente a rischio la sicurezza sia intorno alle abitazioni che sulle strade. Le vittime a causa degli incidenti sono tantissime e se questa situazione continua a perdurare aumenteranno.

Invasione dei cinghiali, dalle campagne alle città

A lanciare l’allarma sull’invasione dei cinghiali è Coldiretti Puglia, che ha segnalato lo spostamento degli animali selvatici dalle campagne ai centri abitati. Si tratta di un fenomeno che è molto diffuso in tutta la regione, da Nord a Sud, e che non accenna a diminuire. Gli incidenti causati dagli animali selvatici sono circa trecento e ad esserne responsabili sono soprattutto i cinghiali. La situazione è peggiorata nel 2020 per la pandemia, e in modo particolare per il lockdown che ha costretto le persone a stare in casa. Con le strade libere gli animali hanno avuto la possibilità di uscire dalle tane e di riversarsi anche nei centri abitati.

E’ importante intervenire subito

Per impedire che tutto questo possa ancora perdurare e che gli incidenti aumentino ancora è necessario intervenire subito e fare qualcosa di concreto per arrestare l’invasione dei cinghiali. Gli avvistamenti degli animali sono costanti, soprattutto nelle aree del Gargano, nel Parco dell’Alta Murgia, nella Murgia Barese e Tarantina, nei pressi della Foresta di Mercadante, nel Subappennino Dauno, e come ha detto lo stesso Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia, anche nei centri urbani. Danneggiati anche i raccolti agricoli, gli animali allevati vengono anche sterminati e costituiscono anche un elevato rischio per la salute visto che sono responsabili di malattie mortali come la peste suina.