Bere alcol con il colesterolo: ecco le conseguenze

L’alcol concepito in uso alimentare fa parte della storia umana fin dal principio della civiltà, probabilmente il tutto è avvenuto in maniera inizialmente causale, ma popolazioni antiche come quelle mediorientali hanno iniziato a sviluppare volontariamente attraverso la fermentazione e la maturazione di alcuni elementi come la frutta o i cereali per lo sviluppo di  vino e birra, ad esempio. Oggi l’alcol rappresenta una forma di vero e proprio controsenso in quanto nella maggior parte delle nazioni è legale e molto venduto anche se risulta essere decisamente dannoso per l’organismo. Se l’alcol fa “male sempre” gli effetti per chi soffre di colesterolo possono essere ancora più diversificati.

Cosa succede a chi beve alcol con livelli di colesterolo già alti? Molti nutrizionisti sono piuttosto concordi e gli effetti non sono positivi.

Le conseguenze possono essere peggiorative anche se come molte altre condizioni fisiche influenzate dal contesto alimentare, la situazione è particolarmente complessa.

Bere alcol con il colesterolo: ecco le conseguenze

alcol con il colesterolo

Il colesterolo in linea di massima non corrisponde a qualcosa di “negativo”, in quanto costituisce una forma di lipide indispensabile per la fase nutrizionale dell’organismo, esistendone in varie “intensità”  per questo il colesterolo viene diviso tra “buono e cattivo”, ossia lipoproteine a bassa o alta intensità, che in un organismo sano sono mediamente equilibrate.

Il colesterolo non viene prodotto direttamente dal cibo bensì dall’organismo stesso, ma l’alimentazione incide in modo specifico su questo valore che se in quantità eccessive, parlando di colesterolo “cattivo” può influenzare in modo importante anche l’apparato circolatorio che può essere “intasato” dalla presenza di questo lipide.

L’alcol è dannoso per il fegato soprattutto, organo fondamentale per l’assimilazione e la conversione dei nutrienti in elementi utili per l’organismo. L’alcol prodotto è  il risultato della trasformazione di zuccheri naturali, quindi il fegato è costretto ad un “superlavoro” e la sua azione quando si consuma alcol è corrispondente alla conversione in trigliceridi.

Il rischio di aumento di colesterolo con l’alcol è quindi sostenuto, in quanto costituisce un elemento praticamente inutile per l’organismo anzi decisamente dannoso per il fegato, organo che tra l’altro è anche adibito allo sviluppo del colesterolo “buono”, che ha la funzione proprio di limitare la controparte dannosa, quindi indebolendo il fegato si favorisce in modo evidente l’azione del colesterolo cattivo.

Vanno anche considerati gli aspetti relativi ad altri organi, ma in generale si può senz’altro dire che l’alcol condiziona in tutti i casi il colesterolo oltre che aumenta la possibilità di sviluppare malattie al fegato ed al sistema circolatorio.

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