Attenzione alle false mail dell’Agenzia delle Entrate: ecco come riconoscerle

Da sempre le truffe telematiche hanno avuto un enorme “peso concettuale” nella maggior parte dei casi in contesti divenuti diffusi grazie alla sempre più capillare forma di sviluppo di dispositivi come gli smartphone che hanno aumentato di molto l’accesso e l’utilizzo del web, conseguentemente vi è il rovescio della medaglia costituito proprio dalle sempre più comuni e difficili da riconoscee forme di truffa, un esempio concreto quanto attuale è legato alla dinamica delle false mail dell’Agenzia delle Entrate.

Queste non sono assolutamente inviate e quindi sviluppate dall’Agenzia delle Entrate, che al contrario ha l’interesse nel preservare i dati dei cittadini.

Però varie tipologie di truffe sempre più ingegnose possono sviluppare una serie di contesti problematici: ecco una delle forme di raggiro maggiormente recenti.

False mail dell’Agenzia delle Entrate: non aprirle, ecco cosa succede

Attenzione alle false mail dell'Agenzia delle Entrate: ecco come riconoscerle

Per questa forma di truffa tramite phishing viene spesso fatto ricorso di loghi, simboli e nominativi di enti come l’Agenzia delle Entrate, l’INPS o anche Ministri vari, che non hanno responsabilità vera e propria, ma il semplice nominativo riconducubile all’Agenzia delle Entrate rende quasi “naturale” aprire una comunicazione o una presunta mail che può sembrare tale, che spesso presenta una dicitura che sembra in qualche modo coerente.

Riconoscere queste mail è relativamente semplice in quanto presentano delle sintomatologie che tradiscono la loro natura “truffaldina”. Ad esempio spiccano parole come “Urgente”, “Rimborso” “Tasse da pagare” “Bonifico in attesa” o simili, quando reali comunicazioni ufficiali non presentano mai un modo comunicativo che presenta la necessità di fare aprire urgentemente la comunicazione.

Altri segnali che fanno capire che si tratta di una truffa possono essere errori grammaticali o anche dovuti ad una traduzione del testo piuttosto approssimativa, oppure la presenza di una mail del mittente che non è di carattere istituzionale (ad esempio si trova spesso @gmail.com oppure @hotmail.com, quando le vere comunicazioni dell’Agenzia delle Entrate presenta una forma di dominio diverso). Non bisogna mai rispondere a queste mail, neanche seguire link eventuali presenti nel testo o aprire file allegati. Un esempio è presente nell’immagine in basso, ma anche altre forme di mail di questo tipo presentano una intestazione simile.

Non bisogna in alcun modo neanche presentare i propri dati personali, che costituiscono il “bottino preferito” di chi concepisce queste mail: la struttura è basata sul numero, quindi per raggiungere lo scopo è sufficiente che anche una piccola percentuale di queste truffe arrivi a funzionare.

Meglio eliminare qualsiasi forma di mail simile.

 

Attenzione alle false mail dell'Agenzia delle Entrate: ecco come riconoscerle

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