Le simbologie di stampo nazionale ma anche di carattere identitario hanno fatto parte da sempre dell’immaginario comune ed identificano anche nella maggior parte dei casi elementi come monete ma anche forme di emissioni come il francobollo che in nazioni che presentano una forma diffusa come l’aquila tra le proprie simbologie hanno da sempre evidenziato una certa caratura, ed anche un francobollo con l’aquila può essere effettivamente molto interessante dal punto di vista collezionistico.
Ovviamente non sono tutti uguali, in quanto realtà come la Germania ma anche gli Stati Uniti che hanno da secoli l’aquila nella propria simbologia hanno sviluppato emissioni di questo tipo.
Ma non solo, un esemplare che presenta questa forma di simbolo riconoscibile, può valere fino a 2000 euro.
Cerca l’aquila su questo antico francobollo: ecco il valore
In Italia infatti prima dell’unificazione italiana si è fatto ricorso a monete ma anche emissioni filateliche come i francobolli. Per questo nell’epoca prima del 1861, anno della fondazione dell’Unità d’Italia, tutti i regni e gli stati ancora non uniti avevano già inaugurato le proprie versioni dei francobolli con una specifica peculiarità in elementi particolari.
Uno su tutti è stato il ducato di Modena corrispondente ad una longeva unità nazionale riguardante due investiture imperiali distinte di Modena e Reggio, parte quindi dell’odierna Emilia-Romagna. A partire dal 1852 il ducato di Modena ha prodotto le proprie emissioni filateliche, sia per la corrispondenza postale ma anche per i giornali.
Fino all’inizio del 20° secolo infatti i francoboll in Italia erano impiegati anche per l’acquisto di quotidianli, quasi sempre si trattava di emissioni concepite apposta, senza dentellatura. Ed anche il ducato di Modena, in diverse occasioni ha sviluppato le proprie forme di emissioni che hanno come per quelli postali, esemplari di francoboli concepiti a mo di tassa. Perchè fin dal principio l’azione effettivamente utile del francobollo è stata, e rimane ancora oggi, quello di una forma di tassa pagata in anticipo, applicata sul contesto del trasporto o in questo caso sul costo del giornale.
L’ultimo in ordine di sviluppo è tra i più rari, concepito verso la metà del 1859 e dal valore di 10 centesimi, in bianco e nero, dove si staglia un’aquila nella parte centrale.
Emissione molto difficile da trovare in modo specifico in condizioni perlomeno decenti, vale tra i 300 ed i 500 euro se usata, ma un esemplare effettivamente ottimamente conservato può portare ad un guadagno di più di 1000 euro, e fino a 2000 euro se fa parte di una serie nuova linguellata.