Truffa al Bancomat, fai attenzione a come possono rubarti i soldi

Le  truffe telematiche sono oramai quelle maggiormente chiacchierate e spesso efficaci in senso generale, in quanto con le forme comunicative come quelle sviluppate dal web è effettivamente possibile, se non si presta una giusta attenzione,  “cadere” in tranelli diffusi, ma anche il tradizionale contesto reale, fatto di prelievi ed altre operazioni ancora oggi eseguibili tramite sportello Bancomat sono in grado di provocare ingenti danni non solo privandoci illecitamente di denaro, ma anche, ancora più grave, delle informazioni personali di cui disponiamo, magari senza far accorgere la vittima del misfatto. Di tipologie di truffa al Bancomat ne esistono molte, ma alcune sono ancora in grado di provocare ingenti danni.

Proprio in queste settimane anche persone sufficientemente smaliziate hanno effettivamente subito danni rilevanti perchè, trattandosi  di un contesto comune ma in diminuizione, le persone fanno meno ricorso al prelievo costante.

Che però resta qualcosa di estremamente utile, per questo motivo lo è altrettanto conoscere i rischi.

Fai attenzione alle varie forme di truffa al Bancomat: rischi grosso!

truffa al bancomat

Nella maggior parte dei casi la truffa è orientata nel concentrarsi sul contante prelevato in quel momento che viene letteralemente “rubato” ma anche bloccato all’interno dello sportello così da essere successivamente “ritirato” dai malfattori, ma è sempre più comune la forma di furto di dati.

Di recente a Roma diversi casi di tradizionali furti di PIN hanno provocato ammanchi di varie migliaia di euro presso vari correntisti, anche coloro che naturalmente “coprivano con la mano” la digitazione del PIN. In alcuni casi è stato messo sotto accusa il tipico essere troppo vicini dei vari ATM, in altri casi è impiegato il concetto di distrazione.

Questo può essere sviluppato semplicemente osservando il PIN durante la digitazione della vittima ma anche con l’ausilio di tastiere finte, sovprapposte a quelle vere oppure dispositivi come uno skimmer, ossia una forma di oggetto disposto in corrispondenza della fessura di entrata della tessera che “ruba” i nostri dati senza che la vittima possa accorgersene.

Altri mezzi sono l’utilizzo di graffette di ferro che bloccano la tessera e quindi simulano un malfunzionamento dell’ATM oppure lo stesso può essere sviluppato con i contanti.

Esiste un modo per arginare tutto ciò: non fidarsi troppo dei cambiamenti evidenti nei confronti di un ATM ma anche collegare il proprio conto ad un’app bancaria ed abilitare le notifiche in modo tale che qualsiasi “movimento” anche e soprattutto non causato dalla nostra volontà possa essere evidenziato e tenuto sotto controllo in modo immediato.

Iscriviti a Google News Rimani aggiornato seguendoci su Google News! Seguici POTREBBE INTERESSARTI