L’idea di un oggetto che possa sostituire efficacemente il denaro per una specifica operazione arriva da lontano ma spesso trova affermazione solo in determinati contesti tecnologici e sociali: il gettone telefonico può senz’altro essere considerato a dir poco impattante in particolare per quasi tutto il 20° secolo, trovando una forma di stop definitivo solo con la fine dello scorso secolo, e quasi tutti quelli più conosciuti recano alcuni dettagli molto riconoscibili come ad esempio numeri specifici, ad esempio può capitare di imbattersi in un esemplare di gettone telefonico con le sigle 7304, esemplare che può avere un valore importante.
Ma da come si capisce il valore collezionistico di un gettone?
In realtà sono vari i fattori che possono farci capire quanto vale un singolo esemplare.
Gettone telefonico 7304, quale è il valore di oggi?
Un po’ come le monete infatti esistono gettoni e gettoni, dalla forma, diffusione, materiale e “storia”, proprio quest’ultimo fattore si rivela essere spesso il più impattante ed il più interessante: i gettoni più interessanti sono senza dubbio quelli più rari e meglio tenuti ma spesso come in altri contesti collezionistici anche in quello del gettoni spiccano esemplari non costituiti per essere rari.
Infatti alcune forme di gettone anche per motivi non sempre chiaramente specifici: tirature minori, problemi di produzione o anche una minore necessità di sviluppo di questi oggetti che sono stati sempre meno impiegati dalla metà degli anni 70 in poi, pur restando comunque molto presenti fino alla fine degli anni 90 seppur scarsamente impiegati: la produzione dei gettoni telefonici che non deriva dall’attività della Zecca non essendo monete , ma da vari stabilimenti dislocati in tutto il paese è cessata nel 1980.
Il gettone 7304 tende ad evidenziare la data, nello specifico anno e mese di produzione, quindi 1973 e mese di aprile che è il numero 4, si tratta quindi di un pezzo che ha esattamente 51 anni, e che può nascondere un valore importante.
Se molti gettoni telefonici dei tempi sono generalmente e tendenzialmente “usurati” e consumati, un pezzo in buono stato vale infatti mediamente tra i 25 ed i 50 euro, ma esemplari tenuti molto ben possono anche “superare” questa barriera concettuale, e valere fino a 90 euro. Se sono presenti errori di conio o dettagli diversi in qualche modo il valore può aumentare anche del doppio, anche se non è una buona idea provare a “modificare” l’emissione in modo volontario, un esperto sa riconoscere un errore di conio da uno sviluppato successivamente.