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Enogastronomia

Startup pugliese brevetta il gelato da fermentazione legumi

Il gelato da fermentazione legumi è privo di glutine, lattosio, soia, zuccheri e grassi

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Startup pugliese brevetta il gelato da fermentazione legumi

Prodotto dall’innovativa startup pugliese Celery di Polignano a Mare (Bari), il gelato da fermentazione legumi è privo di grassi, zuccheri, glutine, lattosio e soia. La start up pugliese, specializzata in nutrizione e nello sviluppo di soluzioni alimentari avanzate, è stata fondata da Vito Emanuele Carofiglio, dottore di ricerca in Biologia, e Domenico Centrone, dottore di ricerca in Ingegneria. I due amici, grazie anche al supporto del professor Carlo Giuseppe Rizzello, ordinario di Microbiologia degli Alimenti dell’Università La Sapienza di Roma, hanno  brevettato un innovativo processo di fermentazione di matrici vegetali che dà vita ad una bevanda senza glutine, soia, e anche senza grassi e zuccheri.

E’ adatto a tutti il gelato da fermentazione legumi

I due fondatori hanno messo a disposizione questa bevanda in diversi formati, liquida, in polvere e cremosa. Il gelato da fermentazione legumi destinato al mercato viene chiamato ‘Iuppi, per tutti’ ed è a tutti gli effetti un gelato artigianale prodotto con una base vegetale fermentata di legumi e cereali che dà vita nuova ai legumi e allo stesso tempo garantisce maggiore digeribilità. Senza latte, lattosio, glutine, sostanze ogm, proteine animali, grassi idrogenati,conservanti, aromi artificiali e coloranti, questo gelato è in pratica buono per tutti, anche per coloro che sono allergici, che hanno intolleranze e per i vegani.

Il gelato sarà proposto in diversi gusti

Sarà proposto in diversi gusti il gelato da fermentazione legumi e sarà anche a basso impatto ambientale visto che usa un packaging di carta e cartone certificato PEFC, una certificazione che testimonia l’uso di carta proveniente da foreste sostenibili. L’alternativa alla carta e al cartone è la bioplastica, compostabile e totalmente biodegradabile. La società Siryo Spa, venture capital nel campo degli investimenti in tecnologie che operano nel settore salute dell’uomo e dell’ambiente, è apparsa molto interessata a questo progetto e i due fondatori hanno di aver ottenuto 2,5 milioni di euro di finanziamento, che serviranno per sviluppare il prodotto.

Sicula Doc anche se nata a Berlino, blogger affermata, estremamente curiosa, appassionata sin da ragazzina di scrittura e tecnologia, praticamente il suo pane quotidiano. Equilibrio sopra ogni cosa, senza pregiudizi e non teme i giudizi altrui, in grado di portare a termine importanti affari.

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Enogastronomia

Mamoia.com: “Il pacco da giù” finalmente in tutta Italia

Mamoia è un e-commerce nato grazie ad alcuni ragazzi pugliesi residenti, però, a Milano e che si occupa di consegnare a casa o in ufficio pacchi di ortofrutta biologica di stagione.

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Mamoia.com

Sono i Greta Thunberg del Gargano – Silvia, Luigi e Giuseppe – 3 ragazzi pugliesi (parte del team risiede a Milano) che subito dopo il primo lockdown hanno partorito l’idea del loro e-commerce: mamoia.com, uno store nato per acquistare scatole di ortofrutta biologica di stagione raccolte dal campo solo al momento dell’ordine. Le consegne avvengono in 48/72 ore e a essere coinvolte sono le aziende del Nord della Puglia. Mettete, dunque, che vi venga voglia di un aperitivo o contorno pugliese, ci pensa questa bottega interattiva a stuzzicarvi il palato con ogni ben di Dio: taralli, friselle e olio evo bio, panificati, pesti e conserve varie.

Mamoia 2

<<Tutto nasce l’1 giugno 2020, ci appassioniamo a una serie online dedicata alla sostenibilità ambientale e al legame con il cibo. Scopriamo a quel punto che esistono 5 luoghi della Terra in cui compiere 100 anni è più frequente che nel resto del Pianeta. Sono le c.d. Blue Zones, precisamente in California, Costa Rica, Giappone e Grecia, Sardegna, dove si persegue uno stile di vita basato principalmente sul cibo vegetale e sul contatto con la natura. Pertanto, ci siamo detti: perché non proviamo, pure solo in parte, a seguire l’esempio per garantirci un futuro migliore?>>, racconta Giuseppe Aquilano, amministratore della società. Secondo Giuseppe, bisogna chiedersi cosa si può fare al fine di essere più sostenibili rispetto a ieri. Mamoia, ad esempio, non propone carne o pesce e i vasetti in vetro sono riutilizzabili sempre. Le box in cartone sono poi completamente riciclabili assieme ai fogli e ai sacchetti di carta contenenti i loro prodotti. Ma la vera pietra angolare di tutta la filosofia aziendale è il loro packaging senza logo. <<Per creare un packaging cool e personalizzato avremmo dovuto fare un ordine ad hoc. Abbiamo scelto, invece, a parità di costo, di utilizzare materiale già prodotto ed esistente con un minimo di personalizzazione post acquisto evitando ulteriori emissioni di CO2>>, spiega il Co-founder.

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Il team mette a disposizione degli utenti anche la possibilità di regalare dei buoni di cifre diverse, si parte da un minimo di 10 euro. Così, qualora abbiate figli in trasferta o parenti lontani i quali sentono il richiamo della Puglia, potrete accontentarli finalmente con il classico pacco da giù contenente i viveri in grado di colmare la distanza dal territorio natio. Se la Puglia, al contrario, la conoscete solo in cartolina e avete intanto prenotato le vacanze estive nel tacco del Belpaese, è il caso che iniziate a farvi un’idea a base di barattoli di cime di rapa e pomodori secchi, taralli patate e rosmarino e pesto agli asparagi, pecorino e mandorle.

In futuro la giovane impresa si dedicherà al mondo della ristorazione e della vendita al dettaglio. Per Aquilano, <<le attività commerciali che hanno provato il prodotto Mamoia lo hanno trovato in linea con le loro aspettative e, ancor più importante, con il favorevole giudizio della clientela>>. L’obiettivo sarà quello, quindi, d’instaurare collaborazioni proficue con venditori su tutto il territorio nazionale.

Entro il 2050, la popolazione toccherà quota 9 miliardi di persone. Aumenterà, di conseguenza, la domanda alimentare. Ciò significa che bisognerà ridistribuire il cibo e pensare a una produzione alimentare in grado d’essere economica, accessibile e culturalmente accettabile secondo l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO). Urge allora iniziare a cambiare le proprie abitudini a tavola rivolgendosi a realtà come Mamoia.

Veronica Otranto Godano

Mamoia

Fb: mamoia.com
Ig: @mamoia.food

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