Non piantare le orchidee in questa tipologia di terreno: ecco quale

Se i fiori sono graditi soprattutto come “strumento ornamentale” quasi a tutti, la condizione interessa particolarmente quelli che in qualche modo sono meno adattabili e quindi più delicati per la coltivazione, è sicuramente calzante un esempio come quello possibile con le orchidee, che identificano una famiglia di piante le cui forme floreali sono tra le più amate anche perchè le più diversificate del contesto floreale esistente. E’ importante ricordarsi della natura solo parzialmente “domesticata” di queste piante anche quando decidiamo di renderle “nostre” attraverso la coltivazione. Ma le orchidee sono piante particolari ed è meglio non piantare in specifiche tipologie di terreno.

Molti infatti non riescono a far fiorire ma anche solo sopravvivere a lungo questa tipologia di fiore anche se segue le guide in maniera precisa.

Molto può dipendere dal terreno, quindi è opportuno fare molta  attenzione. Quale di questi non è adatto ?

Attenzione a piantare le orchidee: quale terreno non va bene?

piantare le orchidee

Le orchidee comprendono una vasta tipologia di piante che sono impiegate naturalmente per il loro aspetto molto particolare, ma la maggior parte delle categorie del genere Asparagales, che contano varie centinaia di specie di cui solo relativamente poche sono impiegabili in contesti non selvatici. La particolarità, o meglio una delle particolarità più famose delle orchidee risiede nella loro tipica natura che le porta a vivere in maniera specifica in maniera adattiva, acquisendo nutrienti sia dal terreno ma anche dall’ambiente in quanto è una pianta che ama l’umidità ma è anche in grado in alcuni casi e sotto categorie di nutrirsi di resti di insetti morti.

E’ importantissimo scegliere il terreno giusto, quello sbagliato generalmente risulta in un composto eccessivamente compatto e non drenante, inoltre non deve essere mai troppo acido, ma al contrario mediamente neutro in fatto di PH.

Non è un caso che esistono dei terricci sviluppati apposta per le orchidee, ma è anche possibile sviluppare un composto utile attraverso il mix di cortecce di abeti o pino, un po’ di argilla espansa e terriccio generico per fiori.

Uno generico non va bene anche perchè il problema principale della coltivazione dell’orchidea è la scarsa capacità di mantenere nutrienti anche dopo l’irrigazione, che è molto specifica, il composto deve essere sempre in grado di rilasciare liquidi nella parte inferiore quindi spesso si fa ricorso alla tecnica di immergere l’intero vaso con la pianta in acqua tiepida per alcuni minuti e poi la si lascia “sgocciolare” in modo che la pianta stessa possa scegliere quanta acqua trattenere di cui nutrirsi a seconda del periodo.

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